Transcreazione: cos’è e in cosa si differenzia dalla traduzione
È evidente come il mondo della traduzione stia vivendo una trasformazione epocale, ormai da diversi anni, spinta dall’innovazione tecnologica e dall’ascesa dell’intelligenza artificiale. Strumenti sempre più avanzati stanno cambiando il modo in cui i contenuti vengono adattati da una lingua all’altra, rendendo possibile una maggiore automazione delle traduzioni “tradizionali”. In questa evoluzione, emergono però concetti nuovi e più sofisticati, come quello di transcreazione, in cui il ruolo del professionista delle lingue e culture straniere si innova e si connota di un layer creativo e strategico più profondo.
La transcreazione si distingue dalla traduzione per l’approccio creativo che combina fedeltà al messaggio originale e capacità di adattamento culturale. Il termine deriva dalla fusione delle parole inglesi translation (traduzione) e creation (creazione) e si riferisce a quel processo che adatta un messaggio a un nuovo contesto non solo linguistico, ma anche culturale, storico e sociale.
Differenze tra traduzione, localizzazione e transcreazione
Tre concetti differenti, tre attività che possono essere considerate parte dello stesso macro-ambito - quello dei servizi linguistici di un Language Service Provider come EuroTrad - ma che sono devono essere utilizzate come sinonimi. Perché sinonimi non sono, anzi, esprimono livelli di complessità e comprendono azioni diverse.
Traduzione
La traduzione rappresenta il servizio più noto e diffuso, facilmente comprensibile anche da chi non opera nel settore, nonché il termine generale e generico con cui si includono tutte le attività dell’ambito.
Si tratta del processo di trasposizione di un contenuto da una lingua a un’altra, rispettando piuttosto fedelmente il testo originale. L’obiettivo principale della traduzione è informare, rendendo accessibili testi tecnici, scientifici o divulgativi.
Il traduttore lavora per garantire un trasferimento preciso dei significati, senza alterare forma o contenuto, prendendosi poche “licenze poetiche”, per intenderci. Questo approccio è ideale per documenti che richiedono oggettività e rigore, ad esempio nel mondo della manualistica tecnica, dei fogli illustrativi o delle istruzioni d’uso.
Localizzazione
La localizzazione va oltre la semplice traduzione, adattando il contenuto non solo linguisticamente ma anche culturalmente e a livello di UX: è, dunque, un processo più complesso, che tiene conto delle specificità del pubblico di destinazione, rendendo il contenuto familiare nel contesto del nuovo mercato.
Un esempio di facile comprensione è la localizzazione dei siti e-commerce: qui non si tratta solo di tradurre i testi ma anche di adattare valute, formati di data, immagini e riferimenti di navigazione. Questo processo è cruciale per migliorare l’esperienza utente e conquistare nuovi mercati internazionali.
Transcreazione
La transcreazione rappresenta il livello più creativo e sofisticato nell’adattamento dei contenuti, avvicinandosi al lavoro del copywriter in senso proprio. Il transcreator ha maggiore libertà di modificare il contenuto per evocare emozioni e raggiungere l’obiettivo comunicativo nel nuovo contesto culturale.
Questo approccio è particolarmente utile nel branding e nel marketing, dove il messaggio deve essere coinvolgente e capace di coinvolgere il pubblico di destinazione, toccando corde emotive e proponendo riferimenti culturali immediatamente decifrabili. Gli slogan pubblicitari, ad esempio, richiedono spesso una riformulazione totale per mantenere la loro efficacia in diverse lingue e culture.
Esempi di transcreazione, dal marketing al cinema
Un esempio emblematico di transcreazione nel marketing è il celeberrimo slogan di Coca-Cola, "Taste the Feeling", tradotto in italiano come "Vivi il gusto", il francese con “Ressens l’instant” e in spagnolo con “Siente el sabor”: una traduzione non letterale, dove il messaggio viene reinterpretato in ogni lingua per mantenere lo stesso forte impatto emotivo dell’originale ma calandolo su un altro popolo e mettendo l’accento su una parola differente.
Lo stesso accade spesso al cinema, con i titoli dei film adattati con tecniche di transcreazione per avere un maggiore impatto sul pubblico. L’esempio principe di questo è lo splendido "Eternal Sunshine of the Spotless Mind", titolo poetico ed evocativo che è stato tradotto in italiano con un più prosaico e markettaro "Se mi lasci ti cancello". Questa scelta, pur distaccandosi significativamente dal titolo originale - tanto da aver spesso attirato le ire dei fan del film - è stata fatta per catturare meglio l’attenzione del pubblico italiano, sfruttando un tono più diretto e colloquiale, nonché un format di titolo che andava molto di moda in quegli anni.
Lo stesso accade con "The Hangover", che in italiano diventa "Una notte da leoni": anche in questo caso, l’obiettivo è stato creare un titolo accattivante che evocasse immediatamente il tono del film, utilizzando un’espressione idiomatica immediatamente comprensibile agli italiani.
Quindi, mentre la traduzione mira a raggiungere un pubblico che parla una lingua diversa, la transcreazione implica anche elementi culturali, linguistici, sociali, storici, economici, di marketing e comunicazione. Questa pratica non si limita a trasferire parole, ma crea un ponte tra culture, garantendo che il messaggio abbia lo stesso impatto e valore emotivo nel mercato di destinazione.
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