Interpretariato di Conferenza: Come Funziona e Quando Richiederlo
L'interpretariato di conferenza è una professione che ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella storia del mondo e che, soprattutto nel corso degli ultimi due secoli, ha subito una profonda trasformazione.
Un interprete di conferenza ha il compito di rendere possibile la comunicazione tra lo speaker, cioè colui che tiene la conferenza, e una platea composta da uditori stranieri. Si tratta di una figura sempre più richiesta, soprattutto in virtù delle nuove opportunità professionali offerte da un ambito così particolare.
Quando l’interprete di conferenza è necessario?
L'interprete di conferenza è necessario nel momento in cui a un evento divulgativo partecipa un relatore che non condivide la stessa lingua dei suoi uditori.
Se un relatore è straniero e la platea è composta da persone che parlano la stessa lingua, l'interprete eseguirà una traduzione consecutiva di parti del discorso dell'oratore, che di tanto in tanto prenderà una pausa per consentire la traduzione di quanto ha appena detto.
Questo tipo di interpretariato, però, raddoppia la durata di una conferenza; quindi, molto spesso si opta per una traduzione simultanea a mezzo di microfoni, cabine e auricolari. Gli interpreti di conferenza, che si alternano nel corso di conferenze molto lunghe, traducono mentre l'oratore tiene il suo discorso e la loro voce viene trasmessa agli auricolari delle persone sedute in platea.
Se la platea è composta da persone che non condividono la stessa lingua, saranno allestite più cabine di traduzione, ognuna delle quali trasmetterà la voce degli interpreti solo nelle cuffie degli uditori di una certa nazionalità.
Naturalmente nel momento in cui la platea dovesse porre delle domande, gli interpreti dovranno operare un'interpretazione inversa. Alla stessa necessità dovrà far fronte un interprete di convegni, al fine di far procedere il dibattito in maniera fluida, consentendo a tutti di comprendere la discussione e prendervi parte.
L'interprete di conferenza ha (letteralmente) scritto la storia
Negli incontri diplomatici che hanno ridisegnato la mappa politica del mondo gli interpreti hanno giocato un ruolo fondamentale, consentendo ai capi politici e militari del mondo di interagire tra loro per raggiungere accordi di vario tipo.
Nell'Ottocento la lingua diplomatica per eccellenza era il francese, ma con il passare del tempo la lingua francese ha perso il suo primato a favore dell'inglese.
Quando quella di interprete di conferenza non era ancora una professione riconosciuta (e tutelata) venivano chiamati a svolgere questo delicatissimo ruolo principalmente i veterani militari, che erano stati per anni in contatto con la cultura e con la lingua di un Paese diverso dal proprio.
Fino al processo di Norimberga, nel corso di tutti gli incontri diplomatici internazionali, si procedeva alla traduzione consecutiva: l'oratore parlava per un certo lasso di tempo, quindi dopo aver preso appunti, l'interprete procedeva alla traduzione per il suo uditorio.
A volte un interprete era chiamato a tradurre in più lingue, delle quali naturalmente una sola era la sua lingua madre: si trattava di un impegno mentale impossibile da sostenere, tanto che negli anni sono stati fissati dei turni di lavoro per ogni singolo interprete, che allo scadere del suo turno viene sostituito da un collega.
In occasione del processo di Norimberga venne messa a punto la prima cabina per la traduzione simultanea: questo consentì a una squadra di interpreti di tradurre per gli uditori della propria lingua madre attraverso un sistema di microfoni e cuffie.
Formazione tecnica e talento innato
In linea generale un interprete possiede almeno una laurea in lingue e ha frequentato master e corsi di specializzazione in interpretariato per acquisire la tecnica necessaria a svolgere il suo lavoro. Come già accennato, però, un interprete di conferenza dovrà possedere diverse abilità oltre a quella di saper tradurre all'impronta da una lingua straniera alla propria lingua madre. Dovrà essere in grado, ad esempio, di non farsi prendere dal panico nel momento in cui l'oratore utilizzerà termini che non è in grado di tradurre oppure espressioni idiomatiche di cui non esiste una traduzione letteraria nella lingua d'arrivo.
Un interprete deve essere, quindi, un professionista dotato di solide skill professionali, oltre che in grado di relazionarsi a molte persone contemporaneamente e in contesti differenti. Per questo motivo è assolutamente necessario affidarsi a interpreti professionisti qualificati come, ad esempio, quelli forniti da Eurotrad.
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